Le notizie con le quali stavamo concludendo la giornata di ieri non erano confortanti per niente, in paese giravano voci che per almeno 3 o 4 giorni la strada per Keylong sarebbe stata ancora chiusa.
Quello che ci aspetta per raggiungere il Ladakh si sta trasformando in un calvario… si tratta di tornare indietro rifacendo tutto il percorso fatto finora nella Spiti Valley al contrario fino al Kinnaur per poi salire verso nord passando da Manali, anche in questo caso si perderebbero 3 giorni ma almeno non rimaniamo fermi.
La cosa che più ci da fastidio è che non ci sono notizie ufficiali da parte di polizia, esercito o non so chi… la nostra guida ci racconta che per sapere quando verrà aperto il Kunzum Pass occorre aspettare che arrivi il primo bus da lassù, solo così si avrà la certezza che tutto è tornato "normale"!!!
Ma stiamo scherzando???
Va bene che siamo in India, ma quando è troppo e troppo… telefoniamo a Delhi al nostro corrispondente in India, dice che ci farà sapere, ma quando l'attesa diventa lunga decidiamo di chiamare Viviana in Italia per vedere se lei con qualche telefonata alle persone giuste riesce a sapere qualcosa di concreto in modo da poterci organizzare al meglio.
Dopo nemmeno un'oretta, contemporaneamente ci telefona la nostra guida locale mentre ci arriva un SMS di Viviana, entrambi ci danno buone news, la strada è aperta… si parte… e vaiiii :-)
Alle 8.30 ci troviamo con una coppia di Bombay con la quale abbiamo fatto amicizia e con un ragazzo russo per fare una carovana, in caso di guasti o incidenti ci daremo una mano a vicenda, l'unione fa la forza dicono, vedremo se sarà vero…
Io e Doni in moto partiamo per primi con la mitica Royal Enfield, a seguire gli altri a bordo delle loro auto e per ultima la Jeep che ci fa da scorta con a bordo il driver, la nostra guida e il meccanico con i ferri e i pezzi di ricambio per la moto.
Tutto procede per il meglio, a parte la neve che col disgelo trasforma le piste in torrenti con pietre insidiose difficili da guadare in moto in due persone.
Durante uno di questi guadi, nei pressi di Losar, buco la gomma posteriore e così rimaniamo fermi una quarantina di minuti in modo che il nostro bravo meccanico ci sostituisca la camera d'aria.
Ripartiamo ma purtroppo dopo nemmeno un'ora buco ancora, solo che questa volta siamo sul Kunzum Pass e a 5000 metri non è salutare fermarsi più di 5 o 10 minuti… l'attesa per la riparazione dura quasi un'ora e così Doni ha un forte mal di testa con attacchi di vomito che le passeranno appena ripartiamo, infatti la strada stavolta sarà tutta in discesa.
Nel frattempo arriva l'orario più caldo e con il sole che scioglie la neve si formano delle vere e proprie cascate che si riversano sulla strada… da un lato sono anche divertenti da affrontare ma è anche vero che in caso di caduta c'è il rischio di venire trascinati giù in un precipizio insieme all'acqua che continua la sua corsa verso valle.
Tutto ok, arriviamo a Keylong stanchissimi ma contenti ed entusiasti di aver fatto tutto il percorso, forse uno dei più difficili, senza essere caduti nemmeno una volta!
Pochi chilometri prima del paese, prendiamo una deviazione che ci porta al campo tendato di Tandi, immerso nel verde in ottima posizione, caldo ed accogliente, gestito da ragazzi gentilissimi che ti mettono subito a tuo agio cercando di non farti mancare nulla.
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